La quotidianità si definisce tale quando lo scoccare del tempo è determinato dai luoghi in cui transitiamo. L’abitare tradizionale risulta un concetto obsoleto se non si prendono in considerazione gli spazi che ne hanno scandito la vita. Luoghi dove le prime esperienze risultano ora mai eco di un nostro passaggio. L’opera in questione, un trittico che esplora il tema dell’abitare e del culto, offrendo una riflessione profonda e articolata sui luoghi che scandiscono il ritmo della vita paesana. Attraverso l’analogia tra il bar sport e la chiesa, l’artista mette in luce le connessioni sottili e significative che legano questi spazi, entrambi custodi del culto quotidiano. La chiesa, con le sue antiche campane che risuonano solennemente, e il bar, con i suoi rituali profani, rappresentano i muri portanti che ancora oggi sostengono il non luogo chiamato comunità.
Questi luoghi sono epicentri del vissuto collettivo, dove la dimensione temporale del passato e del presente si intreccia in un continuum fluido. Il bar e la chiesa non solo definiscono fisicamente la geografia delle piccole comunità, ma ne modellano anche il tessuto sociale e culturale.
L’eco del proprio passaggio in questi luoghi non stimola la regola del caos, bensì rafforza un ordine prestabilito e rassicurante. La chiesa, con le sue liturgie e cerimonie, il bar, con i suoi rituali di tradizione, scandiscono le giornate in un susseguirsi di atti che rafforzano il senso di appartenenza e identità. La domenica, giorno del culto per eccellenza, vede una perfetta asincronia tra la sacralità della messa e la profanità della di una semplice partita di calcio, entrambi momenti di aggregazione e celebrazione collettiva. L’opera, dunque, non è solo una rappresentazione artistica, ma un affresco socioculturale che celebra la resilienza delle tradizioni comunitarie italiane.
Il trittico.
L’opera è composta da 3 pannelli in resina. Il supporto scelto vuole riportarci al ricordo vivido di un dettaglio.
I due pannelli esterni incastonano i due luoghi protagonisti, quello centrale racchiude un ritaglio di colore rosso su cui è impressa la sintesi del concetto. Rosso come la liturgia delle domeniche dove si celebra la discesa dello spirito santo.
Opera collettiva realizzata in collaborazione con Lorenzo Miglietti.